Appartameno privato
In uno stabile dei primi del ‘900, un appartamento al secondo piano con il sottotetto abitabile inutilizzato.
Il progetto sostituisce la tradizionale suddivisione delle stanze con uno spazio fluido. Punti di fuga e sequenze visive sviluppano in profondità lo spazio, modulato in ambienti raccolti o aperti.
Divisori in legno formano geometrie irregolari, così si alternano senza gerarchie formali gli spazi comuni, gli ambienti notte e giorno, bagni e ripostigli. Le finestre incassate nel muro sono dei belvedere abitabili.
La scala, invece che alla classica mansarda, porta nell'ambiente cucina che si dilata verso il terrazzo ricavato nella copertura. La forma del tetto dovuta a ragioni tecniche slancia verso l’alto il volume e lo modella plasticamente. Uno spazio raccolto e accogliente.
Un progetto nato libero. Una volontà precisa: usare il più possibile materiali naturali. Fibra di legno come isolante nelle murature esterne e nelle solette, tamponamenti in gessofibra, rasature in calce pura. L’ambiente cucina ha tamponamenti in bimattone, e la struttura del tetto è in legno.

Milano 2012
Progetto Luisa Calvi Carlos Moya Alessandro Piva

Foto Andrea Zani